I Parchi Naturali, luoghi simbolo dell’ecoturismo, rappresentano il modo migliore per entrare in una dimensione surreale, uscendo dalla frenesia della vita moderna, permettono di godere appieno delle giornate all’aria aperta.
Tra i 24 Parchi che troviamo sparsi sul territorio italiano, il Parco Nazionale del Pollino merita sicuramente una visita.
Istituito ufficialmente nel 1993, con i suoi 192.565 ettari, è la più vasta zona protetta tra quelle di più recente costituzione. L’Ente, dotato di personalità di diritto pubblico, è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente.
Dove si trova
Il Parco Nazionale del Pollino si estende a confine tra la Basilicata e la Calabria, lungo la catena montuosa dell’Appennino meridionale, sui Massicci del Pollino e dell’Orsomarso. Ci si trova immersi tra le vette più alte del Mezzogiorno d’Italia, dalle cui cime, che sfiorano i 2200 metri di altitudine, innevate da novembre a maggio, si possono scorgere le coste tirreniche e ioniche, ammirando, senza bisogno di binocolo, i litorali occidentali di Maratea, Praia a Mare, Belvedere Marittimo e, a oriente, la linea costiera che si estende da Sibari a Metaponto.
Rocce dolomitiche, massi erratici, gole profonde e pascoli di alta quota con ampie vallate rendono il paesaggio strabiliante.
Flora
L’emblema del Parco reca, stilizzata, la forma di un albero. Si tratta del Pino Loricato, una conifera sempreverde che vive nella penisola Balcanica e, in Italia, cresce spontanea esclusivamente sull’Appennino Calabro-Lucano, tra i 600 e i 1800 metri sul livello del mare. La sua imponente presenza si mostra soprattutto sui monti dell’Orsomarso, sul monte La Spina e sul monte Alpi. La vegetazione che si può ammirare in un ambiente così vasto è estremamente variegata.
Nelle zone a clima più temperato prosperano le essenze tipiche della macchia mediterranea, come: Alloro, Corbezzolo, Erica, Mirto e Rosmarino; nel sottobosco crescono frutti utilizzati per la preparazione di marmellate e liquori, come Fragoline di bosco, Lamponi, More e bacche di Ginepro; mentre in alta quota, gli ampi pascoli si alternano a Querce, Castagni, Carpini, Aceri, Roveri e Faggi. Non mancano campi di fiori variopinti come Genziane, Viole, Narcisi e Peonie, oltre ad alcuni tipi di Orchidea. Anche le erbe officinali trovano un clima adatto alla loro crescita, inebriando l’aria con profumi intensi di Lavanda, Genziana, Camomilla, Origano, Salvia e Timo.
Fauna
Alzando lo sguardo, sopra le vette della catena montuosa, si può ammirare l’Aquila Reale con tutta la sua imponenza. Altri rapaci solcano questi cieli immacolati: Astore, Gheppio, Falco Pellegrino, Poiana e Sparviere; mentre la notte i boschi si popolano di rapaci dal volo impercettibile, confermando la loro presenza con il bubolare del Gufo reale e il canto di Allocchi e Barbagianni.
Tra i volatili più comuni ci sono: Quaglie, Pernici, Cardellini, Cornacchie, Gazze, Picchio nero e Corvi Imperiali.
In questo ambiente magico, si possono incontrare diverse specie animali: Lupi Appenninici, Gatti selvatici, Volpi, Cinghiali, Faine, Donnole, Puzzole, Martore, ma anche Ricci, Lepri, Caprioli, Scoiattoli e il rarissimo Driomio calabrese, un piccolo roditore che ricorda il più comune Ghiro. Si possono poi incontrare rettili e anfibi, come Salamandre e Ramarri, mentre sulle rive dei fiumi si può avere la fortuna di incontrare la Lontra.
Cosa fare
Le attività principali da svolgere all’interno del Parco non possono che essere le escursioni.
Passeggiare lungo i sentieri che portano ai Piani del Pollino o alle vette del Dolcedorme, libera la mente e permette di essere parte di una natura incontaminata.
Qualsiasi sport che non urti l’ambiente può essere svolto in questa oasi naturale: dal trekking all’arrampicata, dalla mountain bike alla canoa, fino ai lanci dai pendii. Alcuni centri equestri organizzano passeggiate a cavallo sia per neofiti che per esperti, regalando sensazioni uniche sui sentieri meno battuti, per poi soggiornare negli splendidi agriturismi che si trovano in questo territorio.
Molti corsi d’acqua solcano il Parco, tra i quali vanno ricordati: il fiume Sinni, che scorre per quasi 100 Km, e il fiume Lao, sulle cui acque trasparenti è possibile praticare rafting e canoa.
La diversità ambientale offre molte possibilità anche per i più piccoli, regalando sentieri incantevoli e accessibili, prati in fiore e musei, tra cui quello del Lupo ad Alessandria del Carretto.
Per grandi e piccini c’è il Parco Avventura del Pollino, che offre diverse possibilità: dall’arrampicata sportiva ai percorsi aerei su piattaforme di diversa altezza, dall’orienteering al trekking sui fiumi.
Cosa vedere
Si possono visitare affascinanti luoghi di interesse storico, che si incastrano perfettamente con l’ambiente che li circonda, come:
- Il Santuario della Madonna del Pollino a San Severino Lucano;
- Il Santuario di Santa Maria delle Armi a Cerchiara di Calabria;
- Il Castello di Valsinni;
- Laino Castello e il Centro Storico.
Un susseguirsi di emozioni uniche e impagabili, caratteristica di un luogo unico fatto di una miriade di ambienti diversi. Lo sanno bene gli uomini che ancora abitano questi luoghi, mantenendo viva la montagna e i suoi dialetti, lavorando legno, ceramica e ferro. Un territorio così affascinante da essere divenuto patrimonio mondiale, dopo l’inserimento da parte dell’UNESCO nella lista globale dei geoparchi, avvenuta nel 2015.