Il giorno fatidico è giunto. Sabato si disputerà sul campo verticale ghiacciato in Val D’Avers (Svizzera) lo storico derby AGAI-Milano Vs SEM-Milano. Le convocazioni sono per le 6.45 in V.le Certosa. Il nostro CT, Nicolai Berzikov, assolutamente non preoccupato dalla sfida, alle 6.06 è ancora beatamente dormiente nel suo giaciglio, ma con proverbiale puntualità sovietica, ops svizzera, alle 6.45 nel posteggio di una nota multinazionale olandese del petrolio, sfodera i suoi elenchi e schemi ricordanti la Stele di Rosetta, per la sua difficoltà di decifrazione, e in pochi minuti gli equipaggi auto si formano e si parte. A prendere posizione in campo, qualche minuto prima, era partito il CT in seconda Ceccov (chiamato così per il suo pizzetto vagamente tardo ottocentesco di moda nella Mosca zarista) con alcuni compagni di squadra. Essendo già in tenuta da gara non ci si ferma all’Imperial Hotel Genziana, ma si raggiunge subito il campo da gioco.
Le squadre si dispongono in campo, a sinistra l’AGAI- Milano, a destra la SEM-Milano. Nicolai Berzikov non perde tempo e schiera subito la squadra su tre linee. In copertura la squadra C (che sta per Catenaccio), al centro la B (che sta per Barriera avanzata) e a contatto con le linee SEM, l’ultima linea, la A (che sta per Avanguardia Avanzata Ah pero!). La linea A, spronata da Ceccov, parte all’attacco e dimostra subito le sue capacità offensive salendo alcune vie senza l’utilizzo delle piccozze. Anche le seconde linee, seguite da Daniele Bernascicoh, tengono bene e danno molto contributo alla fase offensiva. Il CT Nicolai Berzikov, a bordo campo, con volto imperscrutabile, segue l’andamento favorevole dell’incontro. Il primo tempo si chiude con AGAI-Milano in rassicurante vantaggio e il secondo tempo, con la tranquillità del risultato, permette alla squadra di provare alcuni schemi e di essere filmati dallo stesso CT.
Il sole è ormai al tramonto, e la temperatura torna ad essere molto rigida. La partita è finita con il successo dell’AGAI-Milano ma anche la SEM-Milano ha fatto vedere un cascatismo di un certo livello. La prima linea A è già a bordo campo a spogliarsi quando, dall’alto della Curva Sud i soliti ultrà pensano bene di scagliare in campo una serie di oggetti sradicati dal vertice di una colata ghiacciata. La gragnuola di proiettili dalle diverse dimensioni investe in pieno le linee B e C. La nostra compagna Beatrice rimane contusa nella parte destra del corpo, ma il frigorifero più grosso colpisce in pieno sul casco il nostro compagno Luigi che, crollando sullo scivolo ghiacciato ai piedi del muro di gara, perde momentaneamente i sensi. Immediati i soccorsi dei nostri CT e anche, con encomiabile spirito di sportività e solidarietà, dei CT della SEM-Milano. Luigi fortunatamente riprende conoscenza e bisbiglia delle parole sicuramente di maggior senso rispetto a quelle dette dal capitano della Lazio ad esultanza dopo la vittoria nel derby capitolino.
Si attivano i soccorsi fuori dallo stadio e l’efficienza elvetica non tarda ad arrivare. Problemi di comprensione linguistica vengono fortunatamente risolti dall’unico nostro compagno di squadra straniero Lutz. Contenti del risultato, ma tristi per gli incidenti di fine partita, la squadra torna all’Imperial Hotel Genziana. Dopo lauta cena, e verificate le non complicazioni per la salute di Luigi, il nostro CT ci chiama a ritiro per il tradizionale ”Processo di Berzikov”. La moviola in campo non perdona: qualche tallone troppo alto, non sempre la ”terza gamba” maschile in asse con la piccozza di bloccaggio, e sopratutto, a conferma della spilorceria degli arrampicatori, sempre il ”braccetto corto” in fase di piccozzaggio. Si dorme! La domenica, giornata di ritiro tecnico, ci attende con lezioni di tecnica ed esercizi sulla verticalità.
Dopo un po’ di girovagare tra i campi minati dell’Esercito Svizzero e una lunga contrattazione con un alto esponente dello stesso che aveva scambiato le tracce dei ramponi con quelle dei cingolati dei carri armati nemici, ci accingiamo al muro iniziale di Civa’s regal. Ceccov, con un primo gruppetto, rimane negli spogliatoi con perfetto climatizzatore funzionante a -13°C ad illustrare tecniche di assicurazione mentre Nicolai Berzikov attrezza due bei tiri sostenuti di 20m in verticale. Quel che segue è una serie di tentativi di salita, di voli appesi, di continue prove, di triangoli evoluti, spaccate e appoggi. Il nostro CT non si accontenta e svela un segreto per addetti ai lavori: il famigerato Triangolo Super Evoluto!!! Praticamente per salire con questa tecnica è necessario avere tre attrezzi: due piccozze di ultima generazione e un palmare da tenere legato all’imbrago per segnarsi e ricordarsi tutte le varie fasi dell’esercizio. Sicuramente sono avvantaggiati i frequentatori di sale da ballo latino americano, scuole di tip-tap, ecc. Si mormora che questa tecnica sia stata mutuata da alcuni esercizi d’animazione tanto in voga nei villaggi caraibici…ma quanto dice il nostro ”grande padre” non si discute e si prova ad eseguire.
La giornata volge al termine, ci si rifocilla ampiamente, si aspetta Luigi per un abbraccio di saluto e si torna a Milano. Per chi scrive però la giornata non è ancora finita… Fare avances alla cascata, pur di riuscire a salire il tiro, a volte è pericoloso e così ai miei bacini ha risposto con un missile perforante sul mio labbro superiore. Al Pronto Soccorso, dopo aver visionato il catalogo ”labbra famose, e scartato il modello Lecciso, Marini e Parietti opto per un più discreto e impegnato Lilli Gruber. Il punto di sutura in questa posizione è molto molto doloroso perchè non si può anestetizzare, ma penso: ”se Rambo si è cucito uno sbrego di venti centimetri con un amo da pesca di tonni e un filo da 11mm senza minimamente cambiare espressione del viso (fortuna di Silvester Stallone) cosa sarà mai un punticino al labbro!” Stringo i denti ed è fatto! Alle 22.00 esco dal Pronto Soccorso e subito la lacrima sgorgata si ghiaccia sullo zigomo. Il messaggio è chiaro… presto bisogna tornare alle lacrime ghiacciate della Val di Cogne!!!
Paolo