Haute Route Chamonix-Arolla

Giovedi’ 17  A Sion lasciamo un’auto per riprenderla al ritorno e chiudere il giro.Dopo una sosta cena all’ottimo ristorante del tornante sopra Martigny con vista notturna sulla città’ raggiungiamo Trelechamp prima di Argentiere dove dormiamo in una modestissima Gite.

Venerdi’ 18 Dopo colazione ci portiamo in auto alla funivia di Argentiere. Saliamo fino all’Aguille des Grands Montets 3290mt con due funivie. La giornata e’ spettacolare e ci lustriamo gli occhi difronte al massiccio del M.Bianco e il suo contorno.Si inizia con una discesa su ottima neve sul ghiacciaio di Argentiere a 2650mt attraversato e risalita al col du Chardonnet 3320mt. Dall’altra parte c’e’un ripido canalino da scendere legati con piccozza e ramponi per 60mt per la scarsa neve. Rimessi gli sci si prosegue in costa sotto l’Aguille du Chardonnet e la Punta Forche fino a 3050mt per poi risalire la Fenetre de Saleina a 3263mt di cui gli ultimi 50mt con gli sci in spalla per la ripida pendenza. Dal colle stando alto a destra si scende dolcemente sul plateau de Trient fino al col d’Orny; la capanna omonima 3170mt e’ di fronte e per raggiungerla ci sono ancora 70mt di salitina. Per questa sera siamo solo noi tre i clienti! Il bellissimo tramonto ravviva un’ottima cena (voto 7).Il posto letto e’ con piumino. Giornata di sole, dalle 10 alle 16.30

Sabato 19 Usciamo dal rifugio alle 6 con la frontale e scendiamo 70 mt al col d’Orny per poi risalire dolcemente al col de Plines 3280mt dove il vento lascia solo pochissima neve per passare dietro la cornice. Su neve durissima si scende il ripido ghiacciaio des Plines e poi attraversato il ghiacciao de Saleina a 2830mt si risale verso il col de Saleina 3417mt a sinistra del Grande Lui. L’ultima parte e’ molto ripida sui 50 gradi e ci leghiamo. Sono tre tiri da 50mt assicurati su chiodo da ghiaccio, piccozza, spuntone di roccia con ramponi e sci in spalla diretti sulla nord. Al colle si apre una lunga discesa al sole sul ghiacciaio l’A Neuve fino al paese di La Fouly a 1600mt. La neve in alto e’ sciabilissima e piu’ sotto inizia a cedere al sole del mezzogiorno. Su un pendio sotto il Mont Dolent, sprofondo, si infossa e si stacca uno sci, sono su un buco dove la neve non tiene il peso della gamba senza sci e delle racchette. Mi sposto a fatica verso destra per risalire due metri e cercare l’altro sci sotto un metro di neve. Una faticaccia da sudare per dieci minuti! Piu’ sotto ancora cadute e affossamenti di sci. Al paese siamo all’ albergo Edelweiss con doccia e letto con piumino! Per il pranzo assiette con formaggi e salumi e per cena il piatto forte e’ l’anatra. Giornata di sole, dalle 6 alle 13.15

Domenica 20 Super colazione con dolce, salato,frutta, una meraviglia! Partiamo sci in spalla per un Km sulla strada poi ai piedi per Ferret e Les Arc de Dessous a 2000mt attraversando sul versante destro sei slavine giganti con blocchi di neve che sembrano piccoli penitentes: Da qui inizia la salita al Col de Planard 2735mt su pendio ripido poi piu’ dolce e canale finale sui 35 gradi che e’ appena slavinato, con neve non durissima, attraversando in cima proprio la linea di inizio slavina con brividi a ogni giravolta! Al colle di fronte la vista e’sul Gran Combin e alle spalle la Nord delle Grandes Jorasses e l’Aguille de Peuterey. La discesa verso la strada del Gran S.Bernardo e’ lunga e piacevole fino ai 2200mt poi un lungo fondovalle in semipiano fino alla diga del lago des Toules 1800mt. Si attraversa e si scende la strada statale sci in spalla per 2,5 Km fino al paese di Bourg St.Pierre 1630mt. Alberghetto con doccia e letto con piumone! Per cena fondue al formaggio. Giornata di sole, dalle 8.15 alle 16.30

Lunedi’ 21 Colazione abbondante e via per la Cabane de Valsorey 3037mt. Oggi tutta salita. Si inizia con buona neve che poi, anche per slavinette, manca sul fianco sinistro per cui scendiamo in fondo valle fino a una piccola diga e un laghetto da aggirare con ripida risalita e bordeggiare sulla destra. Passa Nicolo’, passo io ma la neve cede sotto il peso e mi trovo con uno sci con la punta infossata e l’altro con la coda infossata. Devo staccare uno sci con la certezza di sprofondare in acqua; invece il manto nevoso fa da zoccolo e non mi bagno neanche l’altro piede! Facciamo catena per passare sci e bastoni, aiuto MariaGrazia e passiamo su questa specie di terrazzino di neve . Dietro di noi ci sono altre sette persone che sono costrette a guadare il fiumiciattolo per avanzare. Subito dopo c’e’ una risalita dura per pendenza e poco spazio e piante varie. MariaGrazia fatica ed ha l’unico momento di debolezza della traversata. Si esce sul vallone, si attraversa un ponticello a sinistra per ritrovare il sentiero. In fondo al vallone c’e’ un piccolo canyon con ghiaccio e sci a mano per mancanza di neve. Poi il pendio finale preso alla larga, 800mt sotto il sole cocente senza aria. Alla destra il Mont Velan con la sua capanna stile futurista, davanti il Gran Combin e dietro il Monte Bianco! Ad ogni giravolta metto in bocca e in testa un pugno di neve per mitigare il caldo. Ad un certo punto la traccia e’ coperta da una slavina a pera molto grande e spessa. Ci dira’ il rifugista che l’ha provocata il giorno prima una persona cadendo su una giravolta! A circa 2950mt la capanna appare sulla sinistra ma il pendio e’ troppo ripido per cui bisogna aggirarlo e si arriva dall’alto. Siamo i primi di giornata, poi arrivano scandinavi, spagnoli, svizzeri, circa 20 scialpinisti. Merenda con the e torta crostata e cena con arrosto.( voto 6) A sera mi accorgo di aver dimenticato i guanti pesanti all’alberghetto a Bourg St.Pierre! Giornata di sole, dalle 7.30 alle 14.10

Martedi’ 22 Lasciamo il rifugio che e’ ancora buio con la frontale e dopo un’ora e 300 mt con i rampanti ci leghiamo; in conserva con piccozza e sci in spalla saliamo su un pendio a 35° al Plateau du Couloir a 3680 mt cercando di anticipare la nebbia che avanza. Breve discesa sul ghiacciaio di Sonadon e risalita a piedi al Col du Sonadon 3500 mt. La discesa sul ghiacciaio du Mont Durand sotto la Tete de By,presenta lunghi traversi con piccoli pendii brevi ma belli. A circa 3000mt bisogna rimettere le pelli e risalire sul versante destro per 15 minuti per poi discendere fino a fondo valle a quota 2250mt. Qui si rimettono le pelli per la risalita alla Capanne du Chanrion 2642mt dove siamo per l’ora di pranzo. Un bel rosti formaggio e pancetta e’ il premio di mezzogiorno.Il tempo cambia e nel pomeriggio nevica anche leggermente. Cena scadente (voto 5). Coperto verso Sud che avanza anche in quota e sole velato e nevischio, dalle 6 alle 12.10 Mercoledi’ 23 Ci sono 5 cm di neve fresca dura. Gli sci lasciati all’esterno sono ghiacciati e occorre una buona pulizia ed ascugaggio per far aderire le pelli. All’inizio c’e’ da muoversi tra erba, sassi, poca neve anche con gli sci in spalla. E’ una lenta risalita sul lato destro della morena su e giu’ per poi entrare sul ghiacciaio del Breney, con a sinistra il ghiacciaio di Serpentine, fino al pendio ripido che e’ tutto in ombra. Le mani con i soli guanti di paille sono gelate al contatto con la neve fresca. Si sprofonda a volte fino all’inguine con ramponi e sci in spalla ma al termine si sono superati quasi 300mt. Poi e’ un lungo scivolo verso il colle di Breney 3638mt e la Pigne d’Arolla 3796mt dove tira un ventaccio da far volare via tutto! Arriva anche un po’ di nebbia e ci abbassiamo un po’ per attendere una schiarita. Inizia una lunga e superba discesa fino ad Arolla 2000mt che ha il suo massimo sul pendio sotto la Caban de Vignettes. E’ un vero piacere e una grande soddisfazione che ripaga le fatiche! Al paese dopo la bevanda al bar, pulmann fino a Sion ed in auto di nuovo ad Argentiere a recuperare l’altra auto e rientro a casa via traforo monte Bianco. Parzialmente coperto poi sole e nubi variabili e vento forte in Pigna, dalle 6.10 alle 14.15 6 giorni, 9 colli, circa 6000 mt di salita e tanto divertimento!

Tony

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